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Daniele Valle
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PANE e FORMAZIONE: da 0 a 99 anni, sempre a fianco del cittadino piemontese

Cosa Penso

La Regione Piemonte in questi anni ha ottenuto grandi risultati e ha tracciato una linea da continuare a seguire.

Con i conti finalmente in ordine si può tornare ad investire.

Forse non tutti si ricordano il grave problema delle BORSE DI STUDIO UNIVERSITARIE di qualche anno fa. Oggi sono ripristinate e coperte al 100%.

Questa è una priorità da mantenere come è da prevedere calmierare gli affitti per un DIRITTO ALLA CASA anche per UNIVERSITARI e per STAGISTI che sovente non possono permettersi di procedere con l’autonomia dalla propria famiglia.  Leggi anche questa mia proposta a riguardo> http://www.danielevalle.it/al-centro-le-persone-domiciliarita-leggera-diritto-alla-casa-anche-per-universitari-e-stagisti-supporto-ai-nuovi-insediamenti-rurali/

Così come aver introdotto i VAUCHER SCUOLA senza anticipi da parte delle FAMIGLIE.

Ma non finisce qui: abbiamo lavorato a fianco di progettazioni DEDICATE AI PIU’ PICCOLI e alle loro FAMIGLIE (0-6) e serve una LEGGE dedicata per poter continuare a stare al passo con i sistemi internazionali più innovativi.

Lavorare per ammodernare e per spingere sempre di più il sistema FORMATIVO PROFESSIONALE: ad oggi gli ITS che garantiscono una formazione tecnica post diploma qualificata e di qualità permettono a oltre l’80% dei ragazzi di trovare LAVORO ENTRO UN ANNO. Avanti così.

Altra priorità’ di competenza regionale (e quindi si può fare): AUMENTARE I POSTI PER CONCORSO DI MEDICINA GENERALE. E’ una necessità.

Ovviamente non possiamo dimenticare la voglia di formazione di coloro che hanno raggiunto la pensione o la così detta TERZA ETA’: vogliamo una REGIONE PIEMONTE SEMPRE A FIANCO DEI CITTADINI e che offra SEMPRE PIU’ OPPORTUNITA’ FORMATIVE ai suoi cittadini.

 

Per il FUTURO del PIEMONTE. Grazie per il tuo appoggio.

Daniele Valle

 

 

 

23 Maggio 2019/0 Commenti/da andrea

AL CENTRO LE PERSONE: domiciliarità leggera, diritto alla casa (anche per universitari e stagisti), supporto ai nuovi insediamenti rurali

Blog, Cosa Penso

Dobbiamo sempre mettere

AL CENTRO LE PERSONE 

Le mie proposte nascono da tanti anni di attività sul campo, a contatto con le persone e con le necessità.
Pertanto dopo aver risanato in nostro sistema SANITARIO ed esser potuti tornare così ad investire per ammodernare e assumere medici, infermieri e personale ospedaliero possiamo procedere ad INNOVARE il nostro sistema, andando a lavorare in primis in favore di coloro che ne hanno bisogno. Ora.

Il Piemonte è una regione anziana, e questa situazione deve essere affrontata al meglio, vedendola come una necessità ma anche come una opportunità per sperimentare ed utilizzare nuove soluzioni di innovazione sociale.

Abbiamo quindi l’opportunità di investire nell’utilizzo della tecnologia nelle azioni di cura della persona, non per sostituire i rapporti umani, ma per rendere più efficaci e meno costose le azioni.

Dobbiamo lavorare per la copertura totale degli ASSEGNI DI CURA e dobbiamo rinforzare pratiche, reti e progetti di cura a domicilio (DOMICILIARITA’ LEGGERA), nell’ottica di una decentralizzazione delle strutture di cura a bassa intensità.

Questo significa garantire:

– supporto permanente degli utenti negli atti della vita quotidiana

– sgravio per la famiglia dalla completa responsabilità di cura dei non autosufficienti

– innovare il nostro sistema che ad oggi è ancora troppo polarizzato sui due estremi: la risposta al domicilio o in struttura. Tra queste due opzioni possono e devono essere previste e sperimentate soluzioni intermedie e miste.

– occuparsi anche di disabilità dove serve un discorso analogo, la cui risposta deve infatti essere adeguata e progettata sui bisogni della famiglia, investendo sul tema della vita indipendente (dal lavoro alla casa) e lasciando le strutture residenziali solo come ultima possibilità nei casi troppo gravi.

Uno dei diritti fondamentali che lo Stato deve riconoscere alle persone è il DIRITTO alla CASA.

Non avere un tetto sulla testa significa non poter essere autonomi. Questo discorso va dalle fasce di popolazione in difficoltà che spesso si contendono alloggi popolari con code e procedure estenuanti, fino ai giovani che a causa dei salari bassi soprattutto ad inizio del percorso lavorativo, non riescono ad emanciparsi dalla famiglia d’origine.

Le azioni necessarie ed urgenti sono quindi due:

1) lavorare prima su manutenzioni e riuso degli alloggi popolari e di seguito investire per nuove abitazioni popolari. Bisogna partire innanzitutto da un secco STOP AL CONSUMO DI SUOLO visto che ci sono tantissime case ed abitazioni vuote!

2) supportare l’AUTONOMIA giovanile andando a calmierare gli affitti per studenti, per i tirocinanti e per gli stagisti visto che non è possibile mantenersi da soli con quel livello di stipendi.

E’ UNA PRIORITA’ ASSOLUTA, soprattutto per dare dignità ad una generazione che entra nel mondo adulto già molto sprovvista di tutele e per proseguire nel nostro progetto di PIEMONTE REGIONE UNIVERSITARIA.

Ne approfitto, per aprire qui un inciso: FAREMO SEMPRE DI TUTTO PER MANTENERE UNA COPERTURA AL 100% DELLE BORSE DI STUDIO, a differenza di altri.

In ultima dobbiamo essere a fianco dei NUOVI INSEDIAMENTI RURALI

Questo vuol dire pieno supporto fiscale e incentivi all’insediamento soprattutto di giovani che ricercano un “ritorno” alla montagna e alla campagna: recuperare aree incolte, sviluppare nuove farm multifunzionali che prevedono esperienze ed educazione, lavorare sulle connessioni sia online che di trasporti.
Dobbiamo premiare chi decide di prendersi cura della nostra natura e territorio.

Grazie per aver letto queste mie proposte, seguici e grazie se deciderai di appoggiarci nel nostro impegno per il Piemonte del futuro.

Daniele VALLE, Partito Democratico.

21 Maggio 2019/0 Commenti/da andrea

SVILUPPO: abbiamo risanato il bilancio regionale, nuovi appalti, bandi, alloggi popolari e la Stazione San Paolo

Cosa Penso

SVILUPPO: abbiamo risanato il bilancio regionale, nuovi appalti, bandi, alloggi popolari e la Stazione San Paolo.

Risanato il bilancio possiamo anche qui, come per la Sanità, tornare ad investire.

Il piano per il futuro del Piemonte è ricco di novità e la strada è tracciata. Analizzeremo i prossimi giorni tutte le novità proposte che si basano su un concetto di sviluppo sostenibile, supporto alle imprese, occupazione di qualità, regolarizzazione del lavoro stagionale vista e registrata l’evoluzione del turismo su cui abbiamo investito enormemente in questi anni e continueremo a farlo.

La sicurezza sul lavoro rimane un tema centrale, così come lavoreremo per la messa a disposizione dei terreni incolti agricoli, il sostegno alle micro imprese e ai nuovi insediamenti.

La Regione ha inoltre il compito di intervenire, in caso di crisi di impresa, sia per cercare di salvaguardare la continuità aziendale e mantenere nel nostro territorio le competenze e l’esperienza di impresa, sia per sostenere i lavoratori e accompagnarli nei difficili momenti di transizione. Molti sono stati gli interventi che si sono resi necessari negli ultimi anni e che l’amministrazione uscente ha messo prontamente in atto, ma l’impegno su questo fronte va continuamente mantenuto e potenziato.

E chiaramente continueremo ad investire nella formazione dei nostri giovani, supporto agli artigiani e alle filiere di qualità.

Il Piemonte ha un tessuto di valore e qualità e faremo di tutto per sostenerlo.

Ecco alcuni risultati raggiunti in questi anni.

BILANCIO E RISPARMI

Abbiamo riportato il bilancio in sicurezza, ora possiamo ricominciare ad investire.

Con il 2018 si è completato il processo di integrazione del personale proveniente dalle ex Province a seguito della “riforma Delrio” (oltre 750 persone): abbiamo salvato tutti i posti di lavoro.

Ridotto il debito in anticipo rispetto ai piani: era di 8,248 mld nel 2014, nel 2019 è 6,476 mld € La rata annuale del disavanzo è passata da 112 mln € a 106 mln €

Il costo di funzionamento del Consiglio Regionale, da 64,5 mln € (2014) a 42,5 mln € (2018)

-2.7  Milioni di euro risparmiati tra taglio vitalizi ed indennità dei Consiglieri

-50% Riduzione costi di gestione Agenzie Territoriali per la Casa regionali: – da 7 a 3 ATC – cda da 5 a 3 membri – revisori da 3 a 1 – società in house da 5 a 2

-350 Dipendenti regionali in meno dal 2014 – 27 mln € annui di costo (da 149 mln del 2014 a 122 mln € del 2017)

-12 Sedi della Regione, con un risparmio di 1,7 mln annui

APPALTI RISERVATI      

Da una mia proposta una Legge contro l’esclusione, per l’inclusione delle persone con disabilità per armonizzare lavoro e vita di tutti.                         

Una Legge da me proposta, approvata dal Consiglio Regionale nel 2017, prevede che almeno il 5% dell’importo complessivo annuale degli affidamenti a terzi, diversi da quelli sociosanitari ed educativi, sia affidato ad imprese che inseriscano nel mercato del lavoro soggetti con disabilità e persone svantaggiate. A regime si raggiungeranno i 37 milioni di euro di appalti che potrebbero dare lavoro a più di 1.300 persone con disabilità o svantaggio sociale, permettendo loro di non pesare più sulle casse dello stato, ma di dare alla propria vita un certo grado di autonomia. Nel 2019 SCR (la Società di Committenza Regionale) ha già bandito appalti per 55 milioni di euro, inerenti alle pulizie di ASL e Ospedali, inserendo criteri premianti per quelle imprese che inseriscono lavoratori svantaggiati

ALLOGGI POPOLARI ATC

Le persone bisognose hanno necessità di un tetto: un passo avanti con l’aiuto di tutti per sbloccare situazioni ormai ferme da anni

A marzo 2015 abbiamo approvato la legge per l’autorecupero degli alloggi di edilizia popolare. Grazie ad essa tutti coloro che sono in graduatoria per la casa popolare possono richiedere anche alloggi non immediatamente abitabili se decidono di svolgere loro stessi i lavori di manutenzione necessari. Abbiamo inoltre aggiornato e migliorato i criteri per le decadenze e le assegnazioni

BANDO BENI CONFISCATI

Approvazione bando per l’erogazione di contributi per interventi volti a consentire il riutilizzo e la funzione sociale dei beni confiscati

Vi indico l’articolo in cui ne parlavamo in questo blog > http://www.danielevalle.it/bando-per-il-riuso-dei-beni-confiscati/

STAZIONE SAN PAOLO

Un progetto a cui tengo molto: 12 milioni di euro per la nuova stazione.

Il progetto della Stazione San Paolo del Servizio Ferroviario Metropolitano, che seguo da quando ero Presidente della III Circoscrizione e sul quale ho presentato un Ordine del giorno, sta finalmente per vedere la luce. E’ partita la progettazione definitiva con la firma del “Patto per il Piemonte” con il governo, e sono previsti circa 12 mln di euro per la realizzazione. La stazione si troverà all’altezza dell’attuale cavalcavia di corso Siracusa – corso Trapani, davanti a quella che per molti anni è stata la sede della Zust Ambrosetti.

 

Daniele Valle

Candidato Elezioni Regionali 2019 – Regione Piemonte 

Sulla scheda VERDE, il 26 maggio scrivi VALLE 

17 Maggio 2019/0 Commenti/da andrea

AMBIENTE: una regione Plastic Free, nuove aree protette, una moderna legge sull’agricoltura e turismo outdoor

Blog, Cosa Penso

Qui di seguito alcune delle azioni realizzate in campo ambientale che definiscono e rendono concretamente – speriamo – l’idea che questa Regione ha avuto, ha e avrà sui temi ambientali e lo sviluppo del Piemonte.

Abbiamo lavorato per realizzare investimenti mirati e necessari, abbiamo creato nuove aree protette, regolamentato il turismo alpino, definito e ammodernato la legge sull’agricoltura, creando ad esempio la “Banca della Terra” per poter permettere la lavorazione dei terreni contro il degrado, lavorato per limitare il consumo di suolo, oppure la mulifunzionalità delle imprese – pensando soprattutto ai nuovi insediamenti giovanili – e riconoscendo l’importanza didattica delle fattorie.

Lavorato per migliorare le nostre strutture turistiche e continuare un lavoro partito anni e anni fa dall’esperienza olimpica della città di Torino ed estesasi come mentalità al resto della regione con obiettivi raggiunti in termini turistici riconosciuti in tutto il mondo. Dobbiamo proseguire su questa strada: come ci ricorda la famosa Lonely Planet il Piemonte è IL luogo da vedere per il 2019.

Oltre ai riconoscimenti Unesco ricevuti dalle eccellenze, con tenacia e investimenti, dei territori. Come per il resto delle Valli, da Canavese alle Valli di Lanzo, che – con investimenti e leggi adatte – finalmente avranno la possibilità di crescere nel ramo turistico (vedere per esempio gli investimenti per Locana e la Val Soana).

Puntiamo sull’outdoor, sulle ciclabili, sulla cultura e  i beni architettonici e artistici e – ovviamente – sul nostro artigianato e agricoltura/eno gastronomia di qualità.

PLASTIC FREE

Un grande obiettivo: rendere la nostra Regione Plastic Free due anni in anticipo della normativa Europea, come proposto da Lorenzo Puliè Repetto all’ANCI (comuni piemontesi)

“Conosciamo tutti il problema dell’inquinamento da microplastiche, molti Comuni hanno già adottato iniziative autonome ma vogliamo andare oltre l’occasionalità e, con i nostri 1200 Comuni, pensiamo di poter fare la differenza. In questi giorni, abbiamo predisposto una mozione che stiamo inviando a tutti i Sindaci e ai consigli comunali. Ci appelliamo a loro, affinché raccolgano una sfida epocale”

Condivido pienamente questa sfida da vincere con azioni puntuali, cultura, formazione e con investimenti per un ulteriore ammodernamento del sistema piemontese. 

Per maggiori info: http://www.nuovasocieta.it/dai-giovani-anci-una-mozione-per-un-piemonte-plastic-free-pulie-repetto-ne-va-del-nostro-futuro/

LEGGE MONTAGNA
Una Legge per conciliare sviluppo turistico e tutela ambientale

A gennaio 2017 abbiamo approvato in Consiglio Regionale una nuova legge su montagna e sport montani, frutto della volontà di conciliare lo sviluppo turistico delle nostre Alpi con una seria tutela ambientale. Per la prima volta abbiamo regolamentato l’Eliski, introducendo divieti alla pratica nelle aree protette o facenti parte della Rete Natura 2000 e coinvolgendo nella gestione i Comuni interessati.

Abbiamo posto un limite all’edificazione nelle aree sciabili, nell’ottica di contenere il consumo di suolo, così i gestori degli impianti potranno recuperare spazi dalla bonifica degli edifici abbandonati.

Abbiamo reso più severe le norme in materia di sicurezza, come ad esempio l’assicurazione sullo skipass che è diventata obbligatoria, l’obbligo del casco fino a 18 anni e una più precisa definizione delle responsabilità di gestori e sciatori. E abbiamo sostenuto con circa 5 mln all’anno l’innevamento programmato e il funzionamento delle stazioni sciistiche piemontesi.

SVILUPPO TURISTICO ALPINO

Dalla cura del territorio al turismo outdoor di qualità

Il turismo montano è un asse fondamentale per lo sviluppo della nostra Regione. Questo è testimoniato dai tanti investimenti regionali a che hanno interessato i Comuni del torinese: Unione Montana Alpi Graie: “Miglioramento dell’offerta turistica invernale”, 1,4 mln € Comune di Locana: “Impianto sciistico Alpe Cialma”, 1mln € Comune di Valprato Soana: “Percorso Fun Bob comprensorio Ciavanassa e potenziamento impianti sportivi Piamprato”, 1 mln € Comune di Ala di Stura: “Sostituzione Sciovia Karfen con Seggiovia biposto Pian Belfè – Punta Karfen”, 1 mln € Comune di Sant’Ambrogio: “Riqualificazione urbana degli accessi e dei parcheggi e realizzazione dei servizi igienici presso il piazzale della Sacra“, 500 mila € Città Metropolitana di Torino: “Messa in sicurezza della “Ridotta Carlo Alberto e della strada di accesso al Forte di Fenestrelle”. Comuni di Lanzo, Ivrea e Avigliana, “apertura di uffici IAT”, 200 mila €.

CACCIA

Una Legge per limitare e regolare le normative salvaguardando specie in estinzione, no alla caccia le domeniche di settembre, possibilità di commercializzazione animali abbattuti per ridurre mercato nero.

Una nuova legge per rimediare ad uno dei pasticci della Giunta Cota: riduzione del mercato nero, salvaguardia di alcune specie a rischio estinzione e divieto di caccia le domeniche di settembre.

A giugno 2018 abbiamo approvato la nuova legge sulla caccia, fondamentale per colmare il vuoto legislativo lasciato dall’abrogazione della precedente legge operata dalla Giunta Cota per evitare di affrontare il referendum. Molte le novità: l’esclusione dal prelievo venatorio di alcune specie a rischio estinzione, il divieto di cacciare nelle domeniche di settembre, il riconoscimento della possibilità di commercializzare gli animali abbattuti (per evitare il mercato nero).

NUOVE AREE PROTETTE E TURISMO SLOW: CI SONO ANCHE ARIGNANO E AVIGLIANA
Dobbiamo difendere il nostro territorio: aumentarne la protezione della flora e della fauna è un obbligo e un dovere per tutti noi.

Il precedente sistema delle aree naturali protette piemontesi contava 2 parchi nazionali, 83 aree protette a gestione regionale, 9 aree protette a gestione provinciale e 3 aree a gestione locale. Con la nuova legge abbiamo accolto le richieste locali di istituire come ulteriori aree parco e riserve naturali le zone che si sono contraddistinte per positive esperienze di gestione di siti appartenenti alla rete Natura 2000, già riconosciuti quali aree di interesse comunitario e di conservazione di particolari specie botaniche e faunistiche.

Maggiori informazioni sul Parco del PO PIEMONTESE, ARIGNANO E AVIGLIANA QUI >

Nuove aree protette in Regione Piemonte, ci sono anche Avigliana ed Arignano

TESTO UNICO AGRICOLTURA

Per snellire le pratiche, aumentare le possibilità, regolamentare i settori sociali e lo sviluppo per tutti gli agricoltori.

Una legge per snellire e semplificare, e soprattutto rendere attuale la legge regionale che va incontro alla trasformazione dell’imprenditoria agricola e ad una delle sfide principali che abbiamo: ambientale e climatica. L’attenzione dedicata abbraccia tutti, con particolare riferimento alle realtà più fragili e alle aziende più piccole, soprattutto per i giovani nuovi agricoltori.

Fra le principali novità, si evidenzia:

per assicurare la partecipazione delle parti economiche e sociali viene istituito il tavolo del partenariato agroalimentare e rurale;

il programma regionale degli interventi integrerà le politiche europee;

viene dato ampio spazio alla digitalizzazione e al suo ruolo innovativo per il settore;

viene istituita una “Banca della terra” che permetterà l’uso agricolo dei terreni incolti nell’ottica della tutela del territorio dal dissesto;

si riconosce un vero e proprio ruolo di gestori del territorio per la prevenzione idrogeologica, la resilienza ai cambiamenti climatici, la conservazione dell’ambiente;

viene regolamentato con maggior rigore quali sono le attività definite di agricoltura sociale, riconoscendo le fattorie sociali e le fattorie didattiche;

ingloba, adeguandola, la nuova normativa sugli agriturismi, e introduce una novità importante, quella del presidio di prossimità;

viene promossa una nuova visione delle politiche di valorizzazione della qualità, improntata a favorire lo sviluppo e la redditività delle imprese, le opportunità turistiche e multifunzionali, interesserà l’intero settore delle produzioni di qualità, con un nuovo ruolo per le Enoteche regionali, i distretti del cibo, le filiere agroalimentari;

viene posta attenzione a tutte le forme di tracciabilità delle produzioni, in un’ottica di trasparenza per il consumatore e di utilizzo di tutte le infrastrutture telematiche utili per snellire e rendere accessibili le informazioni;

viene tutelato il paesaggio agrario e rurale, che comprende manufatti come muretti a secco, piloni di pietra dei vigneti, siepi o filari di alberi con valore storico.

Il futuro del Piemonte ci riguarda. 

Daniele VALLE

Elezioni Regionali 2019 – Scheda Verde

Condividi le nostre idee, aiutaci a diffonderle scaricando i materiali per le Elezioni Regionali 2019 qui > http://www.danielevalle.it/materiali-campagna-regionali-2019/

 

11 Maggio 2019/0 Commenti/da andrea

SALUTE: conti in ordine, assunzioni, ammodernamento ospedali e Case della Salute, ludopatia, disostruzione

Cosa Penso

SANITA’ LIBERATA E SOSTENIBILE: dal 2017 i piemontesi sono tornati liberi di investire, migliorare le strutture ospedaliere e ad assumere.

Cosa significa che il Piemonte è uscito dal Piano di rientro? I Piani di rientro sono un vero e proprio programma di ristrutturazione industriale che entra in gioco in caso di spese sfuggite al controllo delle Regioni. Un Piano di Rientro della spesa sanitaria, siglato da una Regione che spende più di quanto incassa, è finalizzato a ristabilire l’equilibrio economico-finanziario della Regione interessata. La nostra Regione aveva dovuto sottoscrivere il Piano, unica regione del nord Italia, sotto la presidenza del leghista Cota, nel 2010.

Il 21 marzo 2017 ne è finalmente uscita, riuscendo a mantenere gli impegni con il Governo e riportando la spesa sanitaria sotto controllo. In questo modo siamo tornati liberi di investire e di assumere.

SANITA’ SOSTENIBILE

Il nostro sistema sanitario sta quindi tornando progressivamente sempre più “in forma”.

Qui i primi passi fatti:     

  • Le ASL pagano in tempo, cioè a 60 giorni o in anticipo, rispetto invece ai 50 giorni medi di ritardo che si registravano nel 2014;
  • Gare centrali sui farmaci che consentono risparmi per 41 mln €. In questo modo abbiamo  finanziato l’acquisto dei farmaci oncologici innovativi e l’abolizione del ticket sui medicinali;
  • Turnover garantito, 1800 assunzioni annue prestabilite; Dal 2019 servizio di prenotazione Sovra CUP Unico regionale, che consentirà di gestire più efficacemente le agende di specialisti e diagnostica.
  • 1400 Assunzioni supplementari di medici, infermieri e operatori sociosanitari entro il 2020
  • 14 milioni per il Piano straordinario riduzione liste d’attesa, che garantirà 385.000 prestazioni supplementari

STRUTTURE OSPEDALIERE                                                    

Molti e importanti sono stati gli interventi della Regione per la costruzione o ristrutturazione di strutture ospedaliere.

Ecco i principali interventi realizzati:

  • Nuovo Ospedale di Trofarello (Asl TO5). Andrà a sostituire i presidi di Chieri, Carmagnola e Moncalieri, investendo 60,4 mln €;
  • 8,3 mln € per l’ospedale Martini (cabine elettriche, nuovo ascensore al servizio di cardiochirurgia, messa a norma degli ambulatori, palazzina dialisi, corpi di fabbrica e locali del seminterrato);
  • 2 mln € per il poliambulatorio di corso Corsica a Torino;
  • 2 mln € per il poliambulatorio di Via Monginevro a Torino;
  • 463.000 € per mettere a norma il presidio di Via Montanaro a Torino;
  • 4,3 mln € per mettere a norma l’ex dispensario di Igiene sociale di lungo Dora Savona;
  • 480.000 € per il nuovo poliambulatorio di Alpignano nei locali del Movicentro.                                   

LUDOPATIA

Il gioco d’azzardo è una malattia e bisogna aver il coraggio di affrontarla tutti insieme.

La legge regionale 9/2016 nasce per prevenire gli effetti del gioco d’azzardo patologico (GAP) e tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione. Le varie azioni previste dalla legge riguardano: prevenzione e contrasto del gioco d’azzardo in forma problematica o patologica, trattamento terapeutico e recupero dei soggetti che ne sono affetti e supporto delle loro famiglie, predisposizione di misure volte al contenimento dell’impatto negativo del gioco sul tessuto sociale, sull’educazione e formazione delle nuove generazioni. La legge ha coinvolto innanzitutto tutte le ASL del Piemonte che hanno istituito appositi Dipartimenti contro le dipendenze, che ogni giorno curano centinaia di pazienti affetti dai danni del gioco compulsivo. Dal 1 gennaio 2018 è diventato effettivo il divieto per gli esercizi commerciali (bar, tabaccherie, locali) di tenere slot machine al proprio interno se nel raggio di 500 metri sono presenti scuole, ospedali, chiese, centri di riabilitazione o luoghi definiti “sensibili”. Le stesse norme vanno estese anche alle sale da gioco o da scommesse, a partire da fine 2019. A fine 2018 sono arrivati i primi dati elaborati da Ires Piemonte che hanno mostrato come, a 2 anni dall’entrata in vigore della legge, il volume di gioco alle macchinette in Piemonte si è ridotto di oltre mezzo miliardo di euro, passando dai 5,1 miliardi nel 2016 ad una stima di 4,6 miliardi nel 2018, mentre nei 3 anni precedenti era in costante crescita (+ 4,6% tra il 2013 e il 2016). Le perdite dei giocatori piemontesi sono diminuite del 17%, passando da 1 miliardo e 250 milioni nel 2016 a una stima di 1 miliardo e 30 milioni nel 2018 (-220 milioni in 2 anni).

PARCO E CASE DELLA SALUTE

Un centro polifunzionale dove medici, ricercatori, addetti potranno lavorare insieme per migliorare efficienza e studio, senza dimenticare i territori: pronte 77 Case della Salute con medici, pediatri e ambulatori.

Il progetto del Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino prevede investimenti per oltre 600 milioni, destinati alla creazione di un nuova moderna struttura ospedaliera che cambierà il volto di Torino. Il complesso sorgerà all’interno dell’area ex Avio-Oval e sarà costituito da 4 poli funzionali, connessi tra loro: il 1° destinato a sostituire gli ospedali dell’attuale Città della Salute e della Scienza (Molinette, Regina Margherita, Sant’Anna, C.T.O.), il 2° dedicato alla ricerca clinica, pre-clinica e transnazionale, il 3° polo per la didattica (Corsi di Laurea in medicina e nelle professioni sanitarie), il 4° polo per la parte residenziale per accogliere il personale.

Una delle novità più interessanti in ambito sanitario sono le Case della Salute: centri attrezzati e aperti tutto il giorno, in cui saranno disponibili medici di base e pediatri, assistenza infermieristica, assistenza specialistica con percorsi di cura per patologie croniche, ambulatori vaccinali e i consultori familiari. All’interno, una volta completata la rete, vi lavoreranno circa un migliaio di operatori tra infermieri, medici di famiglia, pediatri, specialisti, OSS, tecnici e amministrativi. L’investimento negli ultimi due anni è stato di 21,6 milioni di euro, per arrivare a 77 Case su tutto il territorio regionale, con molte sedi già attive, come l’ex Valdese a Torino, o i presidi di Giaveno, Lanzo e Pianezza.

DISOSTRUZIONE

“Daniele è stato l’autore della legge piemontese in materia di disostruzione pediatrica e di rianimazione cardiopolmonare, portando in Piemonte l’esperienza di altre regioni già attente al tema. Sostenere la diffusione della conoscenza di queste semplici manovre e di dispositivi ormai accessibili sul territorio può davvero salvare, in ogni momento, la vita dei nostri bambini, soprattutto nei luoghi sensibili deputati all’istruzione. La legge prevede non solo il sostegno, ma anche una apposita premialità nei finanziamenti della regione ai Comuni. C’è ancora molto da fare, per una battaglia che è soprattutto culturale nelle istituzioni e nella società, ma un primo passo è stato compiuto”

BARBARA DURAND, istruttrice  BLSD e disostruzione pediatrica

DISABILI E VITA INDIPENDENTE

A sostegno della collettività con un progetto dedicato alle persone affette di disabilità                             

Nel mese di novembre 2017, a seguito della sollecitazione del Comitato 162 Piemonte, ho presentato una Mozione, che impegna la Giunta ad avviare nel più breve tempo possibile una sperimentazione di progetti socioassistenziali personalizzati e coprogettati, orientati alla realizzazione del progetto di vita della persona con disabilità. La mozione è promotrice, tra l’altro, di un tavolo di lavoro congiunto Regione Piemonte/associazioni, per la revisione della DGR 48/2008 sui progetti di Vita Indipendente ad oggi riservati alla disabilità motoria, nell’ottica di una sua estensione anche alle disabilità intellettive/relazionali e sensoriali. Abbiamo, insieme alle Associazioni, promosso incontri mirati ed iniziative di sensibilizzazione come, ad esempio, il Convegno sui temi della disabilità svoltosi a Palazzo Lascaris il 1 giugno 2017. Da questo percorso è scaturita anche una mozione di sostegno e ampliamento all’attività dell’ambulatorio Transitional Care della Città della Salute.

LA SETTIMANA DELLO SPORT

Pratica sportiva e benessere devono poter essere sempre alla base dell’educazione dei nostri figli: 200 mila euro all’anno e 180 scuole coinvolte                                                                      

La settimana dello sport è un’iniziativa per promuovere nelle scuole gli sport invernali e le attività legate alla pratica sportiva e al benessere. Il periodo scelto è sempre quello a ridosso delle vacanze di Carnevale, in cui le scuole piemontesi, ogni anno, prevedono alcuni giorni di chiusura per concedere agli studenti una settimana da dedicare ad un ampio catalogo di attività sia all’interno delle scuole stesse, sia in montagna. Per quanto riguarda le attività interne alle scuole ad organizzare sono gli enti regionali di promozione sportiva; per quanto riguarda le attività in montagna invece l’ente organizzatore è l’Arpiet (Associazione regionale piemontese delle imprese esercenti trasporto a fune in concessione) che predispone apposite  giornate sulla neve pensate per gli istituti interessati. Per la Settimana dello sport la Regione ha stanziato circa 200.000 euro all’anno e le scuole che partecipano sono circa 180 in tutto il Piemonte.

Il futuro del Piemonte ci riguarda. 

Daniele VALLE

CONDIVIDI le nostre idee, aiutaci a diffonderle scaricando i materiali per le Elezioni Regionali 2019 qui > http://www.danielevalle.it/materiali-campagna-regionali-2019/

QUI IL MIO IMPEGNO PER GIOVANI E CULTURA > http://www.danielevalle.it/giovani-e-cultura-il-mio-impegno-in-questi-anni-e-per-il-futuro-del-piemonte/

 

6 Maggio 2019/0 Commenti/da andrea

GIOVANI e CULTURA: il mio impegno in questi anni e per il futuro del Piemonte

Cosa Penso

Tra i temi che più mi stanno a cuore ci sono senza alcun dubbio quelli legati ai Giovani e alla Cultura.

Parlare di Giovani e Cultura insieme è una scelta che abbiamo fatto anche con le API di PiemonteParej, insieme ad altri tre temi che andremo a raccontare e dettagliare nelle prossime settimane: AMBIENTE, SALUTE E SVILUPPO.

La Regione Piemonte è stata molto attiva a riguardo e la volontà è quella di esserlo sempre di più nei prossimi 5 anni: il binomio Giovani e Cultura va difeso per permettere a tutti formazione, istruzione e lavoro.

Il resto è propaganda che non ci interessa.

TESTO UNICO DELLA CULTURA 

VIA 28 VECCHIE LEGGI REGIONALI CON UN UNICO TESTO PER ESSERE IN LINEA CON LO SCENARIO ATTUALE

Il nuovo Testo Unico per la Cultura ha sostituito ben 28 vecchie leggi regionali, con l’obiettivo di aggiornare le norme precedenti non più in sintonia con lo scenario attuale e, allo stesso tempo, di dare al comparto uno strumento unico sulla base del quale poter sviluppare le politiche regionali in materia culturale. Sono state anche incluse le leggi sugli Istituti Culturali e sul Patrimonio Linguistico Piemontese approvate ad inizio legislatura. La legge è frutto di un intenso e articolato percorso di confronto con gli operatori e con le associazioni di categoria, in particolare nel corso degli Stati generali della Cultura del 2016, costituendo pertanto la sintesi della grande mole di contributi emersi dal dibattito. Tra i temi principali contenuti nella legge vi sono: la definizione della cultura quale generatrice di un significativo valore sociale ed economico, una programmazione triennale del settore e delle risorse e il ruolo della Regione in materia di politiche culturali.

VOUCHER SCUOLA

STOP AGLI ANTICIPI DA PARTE DELLE FAMIGLIE E STOP AI RITARDI

A partire dall’anno scolastico 2016/17 in Regione Piemonte abbiamo sostituito i vecchi “buoni scuola” con i nuovi “voucher scuola”. Questa novità è nata per andare incontro alle famiglie che in questo modo non hanno più dovuto anticipare soldi di tasca propria per poi attendere il relativo rimborso per le spese scolastiche, ma hanno direttamente ricevuto il contributo regionale sotto forma di voucher. E abbiamo progressivamente recuperato il ritardo dei bandi, che sotto la giunta Cota uscivano anche anni dopo la fine dell’anno scolastico. Il modello è quello dei ticket restaurant e la platea di riferimento sono tutti gli studenti frequentanti i percorsi di istruzione e di formazione professionale rientranti nell’obbligo scolastico. Il voucher sostiene sia le spese di iscrizione a una scuola pubblica non statale, sia le spese di POF, trasporti e libri, per uno stanziamento di oltre 10 milioni all’anno.

EDILIZIA SCOLASTICA

FAVORITO INTERVENTI STRAORDINARI PER MIGLIORARE E METTERE IN SICUREZZA IMMOBILI PUBBLICI ADIBITI A ISTRUZIONE SCOLASTICA

La Regione, attraverso fondi BEI, ha favorito interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di numerosi immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica, nonché la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici e la realizzazione di palestre scolastiche. Negli ultimi 4 anni sono stati investiti 174 milioni di euro, in particolare: 2015 > finanziati 115 interventi per 65 mln €, tra cui Copernico, Luxemburg, Nigra e Pellico di Torino; Barrocchio di Collegno e Grugliasco, l’ex Gobetti di Settimo, Ferruccio Colle di Giaveno, primaria Anna Frank di Leinì e Rodari di Pianezza. 2016 > finanziati 38 interventi per 18 mln €, tra cui la Ventre di Giaveno. 2017 >  finanziati 20 interventi per 11 mln €, tra cui la primaria Reyneri di Carmagnola e la Luxemburg di Grugliasco. 2018 > saranno disponibili circa 80 mln €, in attesa dello sblocco da parte del Governo, e in particolare per la Federico Albert di Pianezza, il Darwin Romero di Rivoli, il Galileo Galilei di Avigliana, la Primaria di Barbania, la Collodi di Leinì, la Mila di Torino e la nuova Scuola di San Carlo.

LE BORSE DI STUDIO

UNA RISORSA FONDAMENTALE RIPRISTINATA E RICHIESTE COPERTE AL 100% 

L’impegno sul diritto allo studio è stato una costante del nostro mandato regionale. Nel 2014, abbiamo trovato una situazione disastrosa, con fondi per coprire meno della metà delle richieste di borse di studio. Entro il secondo anno di mandato siamo arrivati a coprire il 100% delle richieste e non siamo più arretrati di un millimetro, neanche quando le domande sono aumentate e le risorse necessarie sono quasi raddoppiate. – anno 2013-14, stanziamento 12 milioni di euro, 55% richieste coperte, (4.801) – anno 2017-18, 31 milioni euro, 100% richieste coperte, (12.661).

IL SERVIZIO CIVILE

UNA NUOVA LEGGE REGIONALE DI CUI SONO STATO RELATORE PER FINANZIARE IL SERVIZIO CIVILE

Nel 2014 i ragazzi impegnati nel servizio civile in Piemonte erano 499, nel 2019 saranno 1168 su 313 progetti in ambito assistenziale (per disabili, minori e giovani in condizioni di disagio), educativo e di promozione culturale. La Regione Piemonte si è dotata di una nuova legge, di cui sono stato relatore, e ha cofinanziato la misura del Servizio Civile per il 2018-2020 con 1,9 milioni di € nell’ambito del programma Garanzia Giovani.

LA LOTTA AL CYBERBULLISMO

MISURE CONCRETE PER INFORMARE, SENSIBILIZZARE MA SOPRATTUTTO COLLABORAZIONE SCUOLE – STRUTTURE MEDICHE

Nel 2018 abbiamo approvato una legge regionale per la lotta ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Grazie a questa legge la Regione Piemonte ha dato il via ad una serie di misure concrete: informazione, sensibilizzazione, ma soprattutto collaborazione con scuole e strutture mediche. Il tavolo di lavoro regionale sta mettendo a punto la realizzazione del “patentino” contro il cyberbullismo, una certificazione per l’utilizzo responsabile dello smartphone. Abbiamo predisposto, inoltre, uno stanziamento di 100mila euro per l’apertura di 4 ambulatori specializzati nella gestione dei disturbi da bullismo (dedicati sia alle vittime sia a chi commette questo tipo di atti) da aprire a Torino, Alessandria, Cuneo e Novara.

UN PIEMONTE INTERNAZIONALE 

IL TURISMO E’ CULTURA: UNA OPPORTUNITA’ FONDAMENTALE PER IL FUTURO DEI NOSTRI GIOVANI

Nel mese di ottobre, la celebre collana di guide turistiche Lonely Planet, attraverso la sua classifica “Best in Travel” ha eletto il Piemonte come la migliore regione al mondo da visitare nel 2019. Una soddisfazione inaspettata.

Per la prima volta nella sua storia, la Selezione Europea del Bocuse d’Or, la più importante competizione mondiale tra cuochi, si è svolta in Europa del Sud. Dopo la Norvegia, la Svizzera, il Belgio, la Svezia e l’Ungheria, nel giugno 2018 la selezione Europea si è trovata a Torino.

Nel 2018 abbiamo ricevuto il riconoscimento a Città Patrimonio Mondiale UNESCO di Ivrea e abbiamo sostenuto le candidature della Sacra di S. Michele e della Via Francigena piemontese, per la valorizzazione della quale abbiamo aperto un apposito tavolo di lavoro, proposto da una mia mozione, per non disperdere le esperienze dell’Anno dei Cammini e collegarlo agli altri percorsi devozionali piemontesi.

Seguitemi, nei prossimi giorni avremo modo di approfondire tutte le attività svolte ed i dati che – a differenza delle promesse elettorali – confermano una visione e una direzione netta e chiara per la Regione del domani.

Il futuro del Piemonte ci riguarda. 

Daniele VALLE

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29 Aprile 2019/0 Commenti/da andrea

La meritocrazia colpevolizza il povero e legittima la disuguaglianza

Cosa Penso

di Luigino Brighi* per il “Corriere della Sera”

*economista, Università Lumsa

La meritocrazia sta diventando la nuova religione del nostro tempo, i cui dogmi sono la colpevolizzazione del povero e la lode per diseguaglianza. La sua origine si perde infatti nella storia delle religioni e dei culti idolatrici. La Bibbia (i profeti e Giobbe soprattutto) e il Cristianesimo hanno tentato una vera e propria rivoluzione anti-meritocratica, con scarso successo.

Per capirlo basterebbe leggere la parabola dell’operaio dell’ultima ora, e la sua politica salariale anti-meritocratica; o prendere sul serio il «fratello maggiore» nel racconto del Figliol prodigo, che rimprovera il padre misericordioso per non aver seguito il registro meritocratico.

La misericordia è l’opposto della meritocrazia: non siamo perdonati perché lo meritiamo, ma è proprio la condizione di demerito che la genera. Le società meritocratiche sono spietate. Nonostante ciò, l’antica teologia meritocratica ha continuato a influenzare l’Occidente.

Eppure fino a tempi molto recenti non abbiamo mai pensato di costruire una società interamente né prevalentemente meritocratica. Esercito, sport, scienza, scuola, erano ambiti tendenzialmente meritocratici, ma altre decisive sfere della vita erano rette da logiche diverse e qualche volta opposte. Nelle chiese, nella famiglia, nella cura, nella società civile, il criterio base non era il merito ma il bisogno, grande parola oggi dimenticata.

Inoltre, l’impresa e il mercato non sono ambiti meritocratici, perché le scelte avvengono sulla base di informazioni ex-ante mentre i risultati dipendono in buona parte da eventi ex-post imprevisti e spesso imprevedibili. Tra gli imprenditori di successo ci sono molti demeritevoli premiati solo dal caso, e tra i falliti ci sono molti meriti che hanno semplicemente trovato il vento sfavorevole. E invece è proprio il business il principale veicolo di meritocrazia.

Un altro paradosso, ancora più sorprendente, di una meritocrazia del business prodotta prevalentemente da mondo anglosassone e Usa il cui umanesimo era nato dalla radicale polemica di Lutero e Calvino contro la «salvezza per meriti». La novità del nostro capitalismo è l’estensione della meritocrazia a ogni ambito della vita civile, la cui prima e più rilevante conseguenza è la legittimazione etica della diseguaglianza, che da male da combattere sta diventando un valore da difendere e promuovere.

I passaggi sono tre: 1) si inizia con il considerare il talento un merito; 2) si continua riducendo i molti meriti delle persone solo a quelli più semplici e utili (chi vede oggi i meriti della compassione, della mitezza, dell’umiltà?); 3) infine si remunerano diversamente i talenti-meriti amplificando le distanze tra le persone, dimenticando radicalmente il ruolo decisivo che il caso e la provvidenza esercitano sui nostri talenti.

Così se sono figlio di genitori colti, ricchi e intelligenti, se nasco e cresco in un Paese con molti beni pubblici, quando andrò in pensione la distanza dai miei concittadini venuti al mondo con meno talenti-meriti si sarà moltiplicata di un fattore pari a dieci o cento.

La nostra Costituzione all’articolo 34 recita: «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi». Una formulazione frutto di una società ancora gerarchica e di classe, perché chi dovrebbe essere messo nelle condizioni di raggiungere «i gradi più alti» non sono solo, né tanto, i capaci, ma i meno capaci, perché l’essere più o meno capace non è faccenda di merito ma di condizioni sociali e ambientali in parte ereditate. Se quindi un sistema sociale premia chi è già capace, non fa altro che lasciare sempre più indietro i meno capaci, che non sono tali per demerito ma per la vita.

In questa ondata di religione meritocratica sarebbe più che mai urgente tornare all’ antica critica di Agostino a Pelagio. Agostino non negava l’esistenza nelle persone di talenti e di impegno che poi generano quelle azioni o stati etici che chiamiamo meriti (da merere: guadagnare, mercede, meretrice). Il punto decisivo per Agostino riguardava la natura dei doni e dei meriti. Per lui erano charis, grazia, gratuità.

I meriti non sono merito nostro, se non in minima parte, una parte troppo infima per farne il muro maestro di una civiltà. Ecco perché un importante effetto collaterale di una cultura che interpreta i talenti come merito e non come dono è una drammatica carestia di gratitudine. Non capiamo allora l’ aumento delle diseguaglianze nel nostro tempo se non prendiamo molto sul serio l’ avanzare indisturbato della teologia meritocratica.

Come non capiamo la crescente colpevolizzazione dei poveri, sempre più visti come demeritevoli e non come sventurati. Se, infatti, il talento è merito, l’equivalenza demerito-colpa è immediata. E se i poveri sono colpevoli io non sento nessun dovere di aiuto. Le meritocrazie hanno un solo grande nemico: la gratuità, che temono più di ogni cosa perché ne è il suo antidoto. Solo una rivoluzione della gratuità potrà liberarci da questa nuova religione senza dio.

*** foto di https://www.flickr.com/photos/marksperfectpics/411051984/in/photostream/
17 Dicembre 2018/0 Commenti/da Daniele
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