Daniele Valle
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Tag Archivio per: #giocodazzardo

La legge regionale contro la ludopatia funziona!

In Regione

A fine 2018 sono stati pubblicati i dati, importantissimi, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli elaborati da Ires Piemonte su incarico della Regione riguardo ai flussi e al volume del gioco d’azzardo nella nostra regione. Grazie a questa fotografia statistica abbiamo potuto dimostrare che la legge per il contrasto alla ludopatia approvata dal Consiglio Regionale ha prodotto effetti tangibili.

Ad esempio confrontando il primo semestre 2018, in cui le norme sulle distanze erano ormai in vigore, con il primo semestre 2017, quando non erano ancora efficaci, si osserva una riduzione del volume di gioco complessivo di 119 milioni, per una proiezione di 238 milioni sull’intero anno.

Per quanto riguarda il volume di gioco relativo a slot machine e video lottery, la riduzione è ancora maggiore: 228 milioni in 6 mesi, 456 milioni nell’intero anno. Allo stesso modo, le perdite legate al gioco su slot machine e video lottery sono diminuite nel primo semestre 2018 di circa 106 milioni (-28% rispetto al primo semestre 2017). Tutto questo anche per merito dell’ottimo lavoro effettuato in tutte le Asl del Piemonte che nei Dipartimenti contro le dipendenze curano ogni giorno centinaia di pazienti affetti dai danni del gioco compulsivo.

Qui di seguito trovate, come pubblicato nell’ultimo bollettino ufficiale della Regione del 17/01/2019, l’avviso pubblico destinato ai comuni del Piemonte finalizzato alla diffusione del progetto formativo per operatori di polizia locale “prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico (gap)”. Altre azioni di sensibilizzazione e informazione previste includeranno: percorsi formativi rivolti ai gestori delle sale gioco e agli esercenti commerciali, con l’obiettivo prevenire il consumo eccessivo di prodotti da gioco in denaro e aumentare la consapevolezza sui fenomeni di dipendenza da gioco, e moduli formativi rivolti ai docenti e agli studenti delle scuole superiori piemontesi.

 

Affari istituzionali e avvocatura

Determina dirigenziale 27 dicembre 2018, n. 420

Avviso pubblico per manifestazione di interesse destinato ai comuni del Piemonte finalizzato alla diffusione del progetto formativo per operatori di polizia locale “prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico (gap)”.

Il progetto ha tra le sue finalità quella di soddisfare su tutto il territorio regionale le esigenze formative degli operatori di polizia locale, potenziando i nuclei di Ufficiali e Sottufficiali di Polizia locale specializzati in tale materia, implementando a tal fine le attività di contrasto e prevenzione al Gioco d’azzardo patologico.

I destinatari del Progetto formativo sono i Comuni del Piemonte che dichiareranno la loro disponibilità per  gestire e organizzare in nome proprio e per conto della Regione Piemonte i corsi formativi in detta materia.

La spesa trova copertura con risorse finanziarie della Direzione Sanità ed  è pari ad € 95.000,00.

I corsi saranno realizzati e riproposti fino al raggiungimento dell’importo massimo a disposizione.

Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire al Settore Rapporti con le Autonomie locali e Polizia locale entro il 28/02/2019 esclusivamente tramite PEC al seguente indirizzo:

Autonomielocali.polizialocale@cert.regione.piemonte.it

La Regione Piemonte fornirà riscontro via PEC entro il 30 marzo 2019.

Per richieste di informazioni in merito alla presente domanda: polizia.locale@regione.piemonte.it  oppure contattare  tel. 011/4323992.

http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2019/corrente/siste/00000080.htm

 

23 Gennaio 2019

Rimozione delle slot: la vicenda in pillole – AGGIORNAMENTO

In Regione

Con la legge 9/2016 “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” la Regione Piemonte si è dotata di diversi strumenti per combattere la piaga del gioco d’azzardo e le sue devastanti conseguenze sociali e sanitarie. Strumenti sanitari e di rete, dispositivi per gli amministratori locali per intervenire sugli orari, distanze da rispettare, interventi di formazione e promozione.

In particolare, lunedì 20 novembre è scaduto il termine di 18 mesi che era stato concesso ai gestori di bar e tabaccherie per rimuovere le macchinette, qualora si trovassero a “ad una distanza, misurata in base al percorso pedonale più breve, non inferiore a trecento metri per i comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti e non inferiore a cinquecento metri per i comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti da:

  • a) istituti scolastici di ogni ordine e grado;
  • b) centri di formazione per giovani e adulti;
  • c) luoghi di culto;
  • d) impianti sportivi;
  • e) ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario;
  • f) strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori;
  • g) istituti di credito e sportelli bancomat;
  • h) esercizi di compravendita di oggetti preziosi ed oro usati;
  • i) movicentro e stazioni ferroviarie”.

Ai gestori di sale gioco e scommesse è stato fissato un termine più lungo per adeguarsi: questo perché per loro si tratta di una attività esclusiva, rispetto alla quale non resta che spostarsi o chiudere. Un bar o un tabaccaio si presume abbiano la loro principale fonte di reddito nell’attività principale.

La legge è il frutto di un percorso di unificazione, fatto dal consiglio regionale tra il DDL 126 della Giunta Regionale, il PDL 112 a prima firma Vignale (centrodestra) e il PDL 158 dei comuni di Chivasso, Settimo, Caluso, Ivrea, tutti presentati nel 2015. Tutti i progetti di legge prevedevano distanze minime da rispettare dai luoghi sensibili e un tempo, inferiore rispetto al testo approvato, per adeguarsi.

Il testo finale è stato approvato dal consiglio all’unanimità.

A settembre si è invece finalmente stipulato un accordo Stato – Regioni – Anci che porta a una progressiva riduzione delle slot presenti sul territorio, stimata del 35%. Tuttavia l’accordo, proprio per la tenace presa di posizione delle regioni, ha fatto salve le normative più restrittive eventualmente previste dalle Regioni. La norma piemontese infatti dovrebbe portare alla chiusura del 70% dei punti giochi.

Detto tutto questo, dov’è il problema? Da dove nasce la querelle di questi giorni?

Il governo, nella persona del sottosegretario Baretta ha espresso preoccupazione per la riduzione del gettito fiscale, chiedendo una proroga all’entrata in vigore della norma (qui un’intervista con la sua posizione). Problema vero, sollevato male . La competenza in materia sanitaria delle Regioni è granitica, così come i costi, a carico delle Regioni stesse, della presa in carico delle persone che cadono in questa dipendenza. Non è un nuovo proibizionismo, ma la presa d’atto di una evidenza: in materia di gioco d’azzardo è l’offerta che genera la domanda e non viceversa. Inoltre, non è certo una proroga a risolvere eventuali problemi… la logica delle proroghe distrugge alla base la fiducia e l’affidamento nell’ordinamento giuridico da parte del cittadino.

Il presidente Chiamparino ha trasmesso formalmente le preoccupazioni del governo al Consiglio Regionale, dove tutti i gruppi, ancora all’unanimità, hanno ribadito contrarietà a ogni intervento dilatorio, prendendo anche atto che, dal punto di vista procedurale, non ci sarebbero mai stati i tempi necessari per modificare la legge.

Ci sono altre questioni che si pongono, serie, che si possono affrontare con calma: definire le norme tecniche per misurare le distanze, effettuare una mappatura efficace del territorio, come tutelare colui che rispetta le distanze e “subisce” l’arrivo di una nuova struttura sensibile nel raggio di tutela, come organizzare la dismissione degli apparecchi. A mio giudizio sono interventi amministrativi, tuttavia penso che il consiglio avrebbe la capacità e la responsabilità di farsi carico anche di eventuali correttivi legislativi. Nel rispetto degli obiettivi che ci siamo dati: combattere la piaga del gioco d’azzardo nella maniera più netta e chiara possibile.

Nel corso del Consiglio Regionale di martedì 21 novembre,  la maggioranza ha proposto un atto di indirizzo in cui ha ribadito la propria posizione di supporto alla Giunta nell’attuazione della legge, rivendicando con orgoglio una scelta che colloca il Piemonte all’avanguardia nella lotta a questa grave patologia. 

20 Novembre 2017

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