Una delle più pesanti eredità lasciateci dall’amministrazione leghista che ci ha preceduti è stata senza dubbio la situazione di grave indebitamento del settore sanitario piemontese. Tuttavia, grazie ad un grande lavoro dell’amministrazione a guida Partito Democratico e del Governo in carica, è stata raggiunta un’importante intesa che ci ha consentito di uscire dal piano di rientro.
Secondo quanto stabilito da tale accordo, i pagamenti ai fornitori della sanità verranno portati a 60 giorni, in linea con le richieste europee, e il miliardo e mezzo di euro a cui attualmente ammonta il debito della Regione Piemonte verrà pagato in tre diverse tranche: 65 milioni annui nel 2017-18, 113 milioni annui dal 2019 al 2022, 923 milioni dal 2023 al 2026.
La possibilità di dilazionare il pagamento consentirà alla Regione di superare il blocco imposto dal Piano di rientro, tornando a disporre totalmente della gestione e delle risorse per gli investimenti del settore sanitario. Questo permetterà di intraprendere azioni immediate e concrete, tra cui il completamento delle strutture di Verduno e Nizza Monferrato, lo sblocco delle assunzioni, come già discusso con le realtà sindacali, e l’uso dei fondi della sanità per le spese sociosanitarie.
Il Presidente Chiamparino ha infine sottolineato, sempre nella conferenza stampa del 17 novembre (alla quale erano presenti anche il vicepresidente e gli assessori alla Sanità e alle Politiche sociali), che l’intenzione dell’amministrazione è quella di continuare a lavorare con ancora più responsabilità e senso del rigore, in modo da garantire servizi sempre migliori ai cittadini ma di non generare più situazioni come quelle che abbiamo ereditato.